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Visualizzazione dei post da 2016

Il problema del senso di colpa

Elaborare il sentimento della colpa è un processo lungo e doloroso. Ma non perdete la pazienza. Non perdetevi d'animo. E soprattutto non perdete la speranza. Avverrà. Farete pace con quella parte di voi stesse che ogni tanto sussurra "te la sei andata a cercare..." oppure "se tu fossi stata più furba, meno ingenua, più intelligente, più sicura di te non ti sarebbe accaduto". Oppure e oppure. Le formule sono infinite.

Il problema dei sogni d'amore

Ospito con piacere la poesia di Alicestregatta (Anita), dal suo blog www.alicestregatta71.wordpress.com , cliccando sul titolo in blu andrete al post sul suo Blog, mi raccomando, andate a leggere le altre sue parole. Grazie Anita-Alice! IL SOGNO D’AMORE Posted on  5 dicembre 2014  by  alicestregatta71 Un sogno che ti sfiora è prezioso. Se poi è un Sogno d’Amore, è anche raro. Rarissimo come il Gronchi Rosa, oh! Ma bisogna vederlo, capirlo, esser pronti a coglierlo. Accoglierlo. Altrimenti ti svolazza attorno per un po’, ti tocca delicatamente, ti urta contro per farsi notare… Indossa il suo incanto migliore, ti blandisce e promette Felicità. Quell’utopico stato di grazia, impossibile da raggiungere con qualsiasi delle millemila forme di realtà esistenti. Il migliore dei mondi possibili. Un mondo a Due. (Noi, due.) Ti osserva, attonito, stupito di non esser afferrato al volo: cavalcato. Perchè su un Sogno d’Amore ci puoi fare un viaggio bellissimo. “Ci puoi fa...

Il problema della Domenica

Dal blog  lontanodaltunnel.blogspot.com L'esperienza di una donna compagna di un  tossicodipendente  TERZA PUNTATA: "La domenica è il classico giorno di crisi. Non c'è la sana lontananza dai guai data dal lavoro e dagli impegni quotidiani. La domenica ci si riposa. La domenica si può pensare, si può parlare, si è costretti a stare insieme. Ieri poi pioveva. Una giornata tutta passata tra le mura domestiche. Mura che trattengono e nascondono, che proteggono. I panni sporchi si lavano in casa si diceva una volta. Perchè succede così, a volte si vuol far finta che ciò che succede in casa e che è privato quindi, non esista. Si può fare finta, poi quando si esce che la tragedia inizia e finisce in casa. Fuori si può respirare, fare finta di essere di nuovo se stessi e non la persona oppressa che si muove trattenuta e spaventata tra le mura domestiche. Trattenuta per i figli, sempre a pensare "speriamo che non sentano", "speriamo che non vedano", ...

Fare i conti con le bugie di un tossicodipendente

Dal blog  lontanodaltunnel.blogspot.com L'esperienza di una donna compagna di un  tossicodipendente  SECONDA PUNTATA: La violenza è una spirale dal moto discontinuo. C'è un periodo di riposo, di quiete, di stagnazione, di apparente tranquillità, la quiete dopo la tempesta, il silenzio dopo l'esplosione. Poi tutto riparte, in un graduale crescendo, fino al successivo episodio di violenza. Ci sono molte forme di violenza. Io sono completamente distrutta da questa falsa realtà in cui sono costretta a vivere. Chiedo delle cose e vengo ignorata. Mi lamento di qualcosa e le mie esigenze vengono minimizzate, misconosciute, private di valore. Ho provato a porre delle condizioni ma la mia posizione non è mai stata riconosciuta, io non sono mai esistita, i miei sentimenti, i miei valori, la mia personalità, i miei pensieri non sono mai esistiti. Non sono mai stata ascoltata. Quando ho cercato di capire, quando ho chiesto perchè mi si è sempre e solo mentito. Persin...

Riconoscere la violenza psicologica

La violenza psicologica, all'interno di una relazione di coppia non è affatto facile da riconoscere, anche per chi ne è vittima. Parliamo di un tipo di violenza manipolatoria e insidiosa che mira ad una metodica e graduale distruzione dell'autostima dell'altro. Cosa rende "sopportabile", scusabile la violenza alla vittima? Il processo dell'azione di questa violenza si basa su una promessa che diventa la base per un illusione. La promessa può essere: siamo una coppia, non ti lascerò, ti amo, siamo una famiglia , ecc... L'illusione quindi diventa: siamo una famiglia, lui mi ama, lui mi resterà accanto e non mi lascerà sola , ecc... Senza promessa e illusione non funzionerebbe. Esse creano i presupposti, le basi del " sopportare ", dello sperare sia stato solo un "momento", del voler credere sia solo un "periodo" che passerà, le cose cambieranno, tutto si sistemerà. Una volta che il meccanismo ha fatto presa, come u...

PASQUA: MORTE E RESURREZIONE

Buona Pasqua a tutti quelli che in questi primi mesi di blog mi hanno seguita silenziosamente. Forse questo è il primo anno che vivo la Pasqua in modo significativo. A parte forse gli anni della mia infanzia, quando con mia nonna durante la quaresima piantavamo semi di grano da far germogliare al buio per poi portare rigogliosi vasi in chiesa. Quella chiesa polverosa così profumata di vestiti dall'aroma di armadio stantio e incenso e cera bruciata... Da molti anni però per me la Pasqua non era un giorno poi così diverso dagli altri. Ma quest'anno ha un significato speciale. Le mie riflessioni sulle fiabe, gli archetipi e i percorsi di iniziazione mi hanno fatto vivere questi giorni come il simbolo di un rinnovamento che si esplica, che si mostra e si manifesta, si scopre finalmente e si dona. La caduta e la morte delle foglie non fa che preparare la primavera e il trionfare di tenero verde sui rami... La morte di una parte di noi prepara l'avvento della parte nuova che...

Le Bugie

Dal blog lontanodaltunnel.blogspot.com L'esperienza di una donna compagna di un tossicodipendente: "Uno dei tanti problemi sono le bugie. E qui bisogna essere forti. Perchè le bugie, la vaghezza, la reticenza, il prender tempo creano, a lungo andare, uno sfocamento della realtà, un intorpidamento costante delle acque. Se  come me vivete accanto ad una persona bugiarda sapete di cosa sto parlando. Ci si ritrova soli a dover dipanare i fili della realtà e a capire cosa diavolo sta succedendo. E quando si è pensata una cosa e poi se ne scopre un'altra ci si sente confusi e traditi dalla propria ignoranza delle cose. Un tossicodipendente è spesso anche bugiardo, non solo perchè pensa di dover tener nascosti i suoi affari, non solo perchè si sente in colpa e perchè lui stesso è scisso e confuso su quello che vorrebbe e quello che è e la delusione che prova per se stesso e che spera, forse, di poter risparmiare agli altri mentendo. Un tossicodipendente è quasi sempre anche...

Il PROBLEMA della MAMMA DI CAPPUCCETTO

In questa fiaba abbiamo una mamma che ha un PROBLEMA. Un problema che è anche un PROGETTO. Problema e progetto, come fa notare Igor Sibaldi ( I confini del mondo - Storie e Dinamiche dell'iniziazione personale , 2015), vogliono dire la stessa cosa: pro-ballein e pro-iacere vogliono dire gettare avanti. Immaginiamo, come sembra dalla fiaba, che Cappuccetto sia cresciuta in un mondo tutto al femminile, con la mamma e la nonna. La mamma di Cappuccetto è consapevole che il mondo non è solo mamma e nonna. La bambina deve incontrare e conoscere le possibilità e le opportunità (per quanto potenzialmente   problematiche)   del "mondo-altro".  Possiamo dire che la mamma di Cappuccetto, mandandola nel bosco, da sola, un bosco infestato da lupi e pieno di taglialegna, spinge la figlia in una situazione quanto meno rischiosa, la getta avanti eccome! Possiamo ben immaginare che dopo questa bella spinta e tutto quel che ne conseguirà, alla fine della storia, quando l...

Le trappole della manipolazione emotiva: MEGLIO POCO CHE NIENTE... la paura dell'abbandono

Abbiamo bisogno di qualcosa o qualcuno per essere felici? Va bene l'uomo è un animale sociale, ok. Ma non è di socialità che stiamo parlando, vero? Bisogno, dipendenza, fragilità, ansia, ossessività, paura... relazioni di coppia che invece di basarsi sul reciproco sostegno, sull'empatia, sul rispetto si basano sul tentativo di rivivere e rimettere in atto quel nodo dove ci siamo bloccati, quel trauma che ci ha lasciato in pezzi che non riusciamo a riunire. Siamo in grado di stare con gli altri senza ansia, senza paura? Riusciamo a star loro vicini senza gelosia o invidia o rabbia o angoscia? Siamo davvero cresciuti abbastanza per amare ed essere riamati in un rapporto alla pari? Senza che l'altro diventi il nostro genitore oppure il nostro bambino? O la nostra vittima? O il nostro carnefice? Possiamo vedere l'altro? Possiamo scorgerlo o indovinarlo dietro la nebbia delle nostre proiezioni, illusioni, speranze, aspettative, desideri? Ci accontenteremo allora...

Le trappole della manipolazione emotiva: L'ILLUSIONE

Come rispondere? Come difendersi? Come non cadere nel tranello? Tralasciando ora i perchè e i per come del "cosa c'è sotto" a questo tipo di comportamento... Tralasciando ora il consiglio di allontanarsi il più in fretta possibile da questo tipo di persona... Che fare? La rabbia si accumula dentro di voi e non trova via di sfogo. Le domande e i perché si accumulano come scorie tossiche nella vostra psiche senza che troviate risposte e pace. Rispondere vi farà probabilmente passare dalla "parte del torto", dopotutto non aspetta altro che reagiate e che giochiate la vostra parte e il ruolo che lui vi ha assegnato nel teatrino. Non rispondere e trattenere la rabbia e le parole può essere altrettanto deleterio. Cosa è successo? Siete state ingenue? Troppo buone? Avete perdonato le prime offese alle prime scuse? Le maglie del desiderio, della speranza, dell'illusione, di come avete immaginato l'altro e di chi credevate di conoscere vi riportano s...

Le trappole della monipolazione emotiva: chiedersi perchè...

Ti sei mai chiesta cosa sta facendo lui, Come mai tutto si è rivelato una menzogna? A volte penso sia meglio non chiedersi mai il perché Try, Pink Mi riaggancio alla canzone Try, che inizia proprio col problema dei "PERCHè". La strofa svela esattamente il nodo del problema. La realtà che non torna, "tutto si è rivelato una menzogna"... non subito ovviamente, prima le cose apparivano in un modo differente (= illusione), col tempo però quello che appariva si è rivelato falso  (=menzogna, manipolazione della realtà). Questo tranello di una doppia realtà (o più di due!) confonde la mente che rimane quindi impigliata, imprigionata, paralizzata, immobile, in stallo, in crisi (= senso di impotenza). L'istinto del manipolatore, come il fiuto di un animale a caccia, sa guidarlo benissimo verso quello cui noi vogliamo credere, i nostri desideri, le nostre fragilità, i bisogni, la nostra lettura del mondo. A quel punto lui si trasformerà nell'acqua da...

Il problema della "CASA-IO"

Buona parte del video di  Try  è ambientato in una casa. Questa casa mi ha fatto venire subito in mente un altro video famosissimo, quello di  Chandelier , di Sia, con la piccola ballerina Maddie Zeigler. Mentre in  Try  c'è l'alternarsi tra due ambienti diversi, il deserto e la casa,  Chandelier  è ambientata tutta nell'ambiente casa, al massimo si va sul pianerottolo. Nelle prime immagini della casa-Try c'è per terra un grande lampadario (Chandelier), tanto che ho pensato fosse proprio una citazione. Invece  Try  precede  Chandelier  di un paio d'anni! La casa-Try è semplicemente spoglia, quasi vuota, vediamo il lampadario in un angolo, il materasso con il cellophane sopra, poco altro. La casa-Chandelier invece è fatiscente, sporca, rovinata, degradata. Le finestre, che rappresentano la comunicazione col mondo esterno sono così sporche che non è possibile vedere cosa c'è fuori. Un'altra cosa che accomuna i...

Le trappole della manipolazione emotiva: "provare"

Siete sicure di doverci provare per forza?  La canzone di Pink   Try   racconta benissimo di quale   provare   parlo.  L'amore è questo? davvero? è una lotta? Dobbiamo provarci e riprovarci? In un alternarsi di violenza e dipendenza? Come l'on/off della luce? Provare ancora perchè ? Per rendere recidivo e ciclico un amore malato? Nel video, le emozioni, qualcosa di più primitivo rispetto ai sentimenti, sono rappresentate sulla pelle dei protagonisti, attraverso i colori. All'inizio il colore è solo su di lei, poi attraverso il contatto fisico molto stretto della danza acrobatica, che rappresenta la relazione, i colori passano da un corpo all'altro e sono sempre più forti. Nel momento in cui la danza "mima" la violenza sessuale su di lei, lui la imbratta di giallo. Quando lei reagisce e si ribella alla violenza lanciandolo contro il tavolino lo sporca di blu.  La relazione amorosa rappresentata come uno scontro fisico... una lotta acrobatica in cu...