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PASQUA: MORTE E RESURREZIONE

Buona Pasqua a tutti quelli che in questi primi mesi di blog mi hanno seguita silenziosamente.
Forse questo è il primo anno che vivo la Pasqua in modo significativo. A parte forse gli anni della mia infanzia, quando con mia nonna durante la quaresima piantavamo semi di grano da far germogliare al buio per poi portare rigogliosi vasi in chiesa. Quella chiesa polverosa così profumata di vestiti dall'aroma di armadio stantio e incenso e cera bruciata...
Da molti anni però per me la Pasqua non era un giorno poi così diverso dagli altri.
Ma quest'anno ha un significato speciale.
Le mie riflessioni sulle fiabe, gli archetipi e i percorsi di iniziazione mi hanno fatto vivere questi giorni come il simbolo di un rinnovamento che si esplica, che si mostra e si manifesta, si scopre finalmente e si dona. La caduta e la morte delle foglie non fa che preparare la primavera e il trionfare di tenero verde sui rami...
La morte di una parte di noi prepara l'avvento della parte nuova che dormiente si preparava sotto il suolo scuro del nostro inconscio, dei nostri sogni...

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