Vi siete accorte che un'amica è vittima di violenza domestica o di violenza psicologica? La vostra amica ha bisogno di aiuto. Ci sono aiuti professionali: la polizia, lo psicologo o lo psicoterapeuta, un avvocato, un centro donna, un centro antiviolenza, ecc. Per cercare questo tipo di aiuti la vostra amica dovrà sentirsi pronta, dovrà trovare coraggio e motivazione per cercare di proteggere se stessa e i suoi figli. Vi starete chiedendo: Perchè una donna non scappa a gambe levate? Perchè non si difende, non va via, no ne parla, non denuncia? Questa cosa potrebbe farvi rabbia e potrebbe essere totalmente assurdo e incomprensibile per voi. Perchè non reagisce? Perchè si ritrova imbrigliata in una spirale di violenza e aggressività che la porta, sempre più, a vergognarsi, avere paura, sentirsi isolata e minacciata. Ma cosa può fare chi ha una relazione amicale o familiare con una donna vittima di violenza? Innanzitutto qualche punto chiave per mettere a fuoco la situazione d
La violenza psicologica, all'interno di una relazione di coppia non è affatto facile da riconoscere per chi la subisce e per chi la esercita. Siccome è un processo graduale e che tende a crescere di intensità chi ne è protagonista può non rendersi conto, soprattutto all'inizio, di subire violenza o di essere violento. Parliamo di un tipo di violenza manipolatoria e insidiosa che mira ad una metodica e graduale distruzione dell'autostima dell'altro. Parlando di violenza psicologica voglio intendere: oppressione, umiliazione, derisione, aggressività verbale, offese, urla, critiche, svalutazione. I modi sono moltissimi. Una serie di comportamenti volti a limitare la libertà personale e individuale, a isolare socialmente l'altro, minando i rapporti con la sua famiglia e i suoi amici. Ricatto e minaccia e conseguenti paura e senso di colpa sono alcuni degli strumenti. Dall'altra parte non c'è ammissione di colpa, almeno non esplicitata: spesso ci si nascond