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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

PASQUA: MORTE E RESURREZIONE

Buona Pasqua a tutti quelli che in questi primi mesi di blog mi hanno seguita silenziosamente. Forse questo è il primo anno che vivo la Pasqua in modo significativo. A parte forse gli anni della mia infanzia, quando con mia nonna durante la quaresima piantavamo semi di grano da far germogliare al buio per poi portare rigogliosi vasi in chiesa. Quella chiesa polverosa così profumata di vestiti dall'aroma di armadio stantio e incenso e cera bruciata... Da molti anni però per me la Pasqua non era un giorno poi così diverso dagli altri. Ma quest'anno ha un significato speciale. Le mie riflessioni sulle fiabe, gli archetipi e i percorsi di iniziazione mi hanno fatto vivere questi giorni come il simbolo di un rinnovamento che si esplica, che si mostra e si manifesta, si scopre finalmente e si dona. La caduta e la morte delle foglie non fa che preparare la primavera e il trionfare di tenero verde sui rami... La morte di una parte di noi prepara l'avvento della parte nuova che...

Le Bugie

Dal blog lontanodaltunnel.blogspot.com L'esperienza di una donna compagna di un tossicodipendente: "Uno dei tanti problemi sono le bugie. E qui bisogna essere forti. Perchè le bugie, la vaghezza, la reticenza, il prender tempo creano, a lungo andare, uno sfocamento della realtà, un intorpidamento costante delle acque. Se  come me vivete accanto ad una persona bugiarda sapete di cosa sto parlando. Ci si ritrova soli a dover dipanare i fili della realtà e a capire cosa diavolo sta succedendo. E quando si è pensata una cosa e poi se ne scopre un'altra ci si sente confusi e traditi dalla propria ignoranza delle cose. Un tossicodipendente è spesso anche bugiardo, non solo perchè pensa di dover tener nascosti i suoi affari, non solo perchè si sente in colpa e perchè lui stesso è scisso e confuso su quello che vorrebbe e quello che è e la delusione che prova per se stesso e che spera, forse, di poter risparmiare agli altri mentendo. Un tossicodipendente è quasi sempre anche...

Il PROBLEMA della MAMMA DI CAPPUCCETTO

In questa fiaba abbiamo una mamma che ha un PROBLEMA. Un problema che è anche un PROGETTO. Problema e progetto, come fa notare Igor Sibaldi ( I confini del mondo - Storie e Dinamiche dell'iniziazione personale , 2015), vogliono dire la stessa cosa: pro-ballein e pro-iacere vogliono dire gettare avanti. Immaginiamo, come sembra dalla fiaba, che Cappuccetto sia cresciuta in un mondo tutto al femminile, con la mamma e la nonna. La mamma di Cappuccetto è consapevole che il mondo non è solo mamma e nonna. La bambina deve incontrare e conoscere le possibilità e le opportunità (per quanto potenzialmente   problematiche)   del "mondo-altro".  Possiamo dire che la mamma di Cappuccetto, mandandola nel bosco, da sola, un bosco infestato da lupi e pieno di taglialegna, spinge la figlia in una situazione quanto meno rischiosa, la getta avanti eccome! Possiamo ben immaginare che dopo questa bella spinta e tutto quel che ne conseguirà, alla fine della storia, quando l...

Le trappole della manipolazione emotiva: MEGLIO POCO CHE NIENTE... la paura dell'abbandono

Abbiamo bisogno di qualcosa o qualcuno per essere felici? Va bene l'uomo è un animale sociale, ok. Ma non è di socialità che stiamo parlando, vero? Bisogno, dipendenza, fragilità, ansia, ossessività, paura... relazioni di coppia che invece di basarsi sul reciproco sostegno, sull'empatia, sul rispetto si basano sul tentativo di rivivere e rimettere in atto quel nodo dove ci siamo bloccati, quel trauma che ci ha lasciato in pezzi che non riusciamo a riunire. Siamo in grado di stare con gli altri senza ansia, senza paura? Riusciamo a star loro vicini senza gelosia o invidia o rabbia o angoscia? Siamo davvero cresciuti abbastanza per amare ed essere riamati in un rapporto alla pari? Senza che l'altro diventi il nostro genitore oppure il nostro bambino? O la nostra vittima? O il nostro carnefice? Possiamo vedere l'altro? Possiamo scorgerlo o indovinarlo dietro la nebbia delle nostre proiezioni, illusioni, speranze, aspettative, desideri? Ci accontenteremo allora...

Le trappole della manipolazione emotiva: L'ILLUSIONE

Come rispondere? Come difendersi? Come non cadere nel tranello? Tralasciando ora i perchè e i per come del "cosa c'è sotto" a questo tipo di comportamento... Tralasciando ora il consiglio di allontanarsi il più in fretta possibile da questo tipo di persona... Che fare? La rabbia si accumula dentro di voi e non trova via di sfogo. Le domande e i perché si accumulano come scorie tossiche nella vostra psiche senza che troviate risposte e pace. Rispondere vi farà probabilmente passare dalla "parte del torto", dopotutto non aspetta altro che reagiate e che giochiate la vostra parte e il ruolo che lui vi ha assegnato nel teatrino. Non rispondere e trattenere la rabbia e le parole può essere altrettanto deleterio. Cosa è successo? Siete state ingenue? Troppo buone? Avete perdonato le prime offese alle prime scuse? Le maglie del desiderio, della speranza, dell'illusione, di come avete immaginato l'altro e di chi credevate di conoscere vi riportano s...

Le trappole della monipolazione emotiva: chiedersi perchè...

Ti sei mai chiesta cosa sta facendo lui, Come mai tutto si è rivelato una menzogna? A volte penso sia meglio non chiedersi mai il perché Try, Pink Mi riaggancio alla canzone Try, che inizia proprio col problema dei "PERCHè". La strofa svela esattamente il nodo del problema. La realtà che non torna, "tutto si è rivelato una menzogna"... non subito ovviamente, prima le cose apparivano in un modo differente (= illusione), col tempo però quello che appariva si è rivelato falso  (=menzogna, manipolazione della realtà). Questo tranello di una doppia realtà (o più di due!) confonde la mente che rimane quindi impigliata, imprigionata, paralizzata, immobile, in stallo, in crisi (= senso di impotenza). L'istinto del manipolatore, come il fiuto di un animale a caccia, sa guidarlo benissimo verso quello cui noi vogliamo credere, i nostri desideri, le nostre fragilità, i bisogni, la nostra lettura del mondo. A quel punto lui si trasformerà nell'acqua da...

Il problema della "CASA-IO"

Buona parte del video di  Try  è ambientato in una casa. Questa casa mi ha fatto venire subito in mente un altro video famosissimo, quello di  Chandelier , di Sia, con la piccola ballerina Maddie Zeigler. Mentre in  Try  c'è l'alternarsi tra due ambienti diversi, il deserto e la casa,  Chandelier  è ambientata tutta nell'ambiente casa, al massimo si va sul pianerottolo. Nelle prime immagini della casa-Try c'è per terra un grande lampadario (Chandelier), tanto che ho pensato fosse proprio una citazione. Invece  Try  precede  Chandelier  di un paio d'anni! La casa-Try è semplicemente spoglia, quasi vuota, vediamo il lampadario in un angolo, il materasso con il cellophane sopra, poco altro. La casa-Chandelier invece è fatiscente, sporca, rovinata, degradata. Le finestre, che rappresentano la comunicazione col mondo esterno sono così sporche che non è possibile vedere cosa c'è fuori. Un'altra cosa che accomuna i...

Le trappole della manipolazione emotiva: "provare"

Siete sicure di doverci provare per forza?  La canzone di Pink   Try   racconta benissimo di quale   provare   parlo.  L'amore è questo? davvero? è una lotta? Dobbiamo provarci e riprovarci? In un alternarsi di violenza e dipendenza? Come l'on/off della luce? Provare ancora perchè ? Per rendere recidivo e ciclico un amore malato? Nel video, le emozioni, qualcosa di più primitivo rispetto ai sentimenti, sono rappresentate sulla pelle dei protagonisti, attraverso i colori. All'inizio il colore è solo su di lei, poi attraverso il contatto fisico molto stretto della danza acrobatica, che rappresenta la relazione, i colori passano da un corpo all'altro e sono sempre più forti. Nel momento in cui la danza "mima" la violenza sessuale su di lei, lui la imbratta di giallo. Quando lei reagisce e si ribella alla violenza lanciandolo contro il tavolino lo sporca di blu.  La relazione amorosa rappresentata come uno scontro fisico... una lotta acrobatica in cu...

Filira, Chirone e l'albero di Tiglio.

Se le porte della percezione fossero sgombrate,  tutto apparirebbe all'Uomo come è in realtà,  Infinito.  W. Blake Mi sono chiesta, rimuginando a lungo su questa fiaba, perchè la nostra Bella attende proprio sotto al tiglio? Non può essere un caso, perchè proprio quest'albero? Allora ho cercato possibili significati simbolici di quest'albero bellissimo. Avete presente? Fiori bianchi profumatissimi e foglie a forma di cuore. Innanzi tutto ho scoperto che il tiglio è una pianta molto longeva che può arrivare fino a mille anni d'età. Poi, nell'antica Grecia era considerato una pianta sacra ad Afrodite e per questo considerato il simbolo della femminilità. La mitologia greca racconta che Filiria, una ninfa figlia di Teti e Oceano, ebbe un figlio da Crono (Saturno), il centauro Chirone. Spaventata da un simile essere chiese al padre che le togliesse la vita ma questi la trasformò in una pianta di tiglio che da allora porta il suo nome (in greco la filira è i...

La vera sposa

La vera sposa Arthur Rackham, intorno al 1917. C'era una volta una fanciulla, che era giovane e bella; ma presto le era morta la madre, e la matrigna la tormentava in tutti i modi. Quando le si ordinava un lavoro, per quanto fosse pesante, la ragazza ci si applicava di buona volontà e faceva tutto quel che poteva. Ma pure non riusciva a toccar il cuore di quelli perfida donna, sempre scontenta e incontentabile. Quanto più grande era il suo impegno, tanto più lavoro le veniva imposto: e la matrigna non aveva altro in mente che di addossarle un peso sempre più grave, così da renderle la vita impossibile. Un giorno le disse: "Qui hai dodici libbre di piume; devi ripulirle e, se non finisci entro stasera, ti aspetta un carico di busse. Credi forse di poter poltrire tutto il giorno?". La povera fanciulla sedette e si mise al lavoro, ma intanto le lacrime le correvan giù per le guance; perché vedeva bene che era impossibile finire in un giorno. Quando aveva din...